Maurizio Tiriticco - anno scolastico 2011-2012
Maurizio Tiriticco - 21-05-2012
Così si è espresso Piero Grasso! E nessuno tocchi la scuola! Il cordoglio del Ministro Profumo, indubbiamente sincero e sentito, non è sufficiente! E' necessario avviare una politica seria e costruttiva nei confronti del nostro Sistema Educativo nazionale di Istruzione e Formazione! Se si vuole veramente far bene alla scuola, si sospendano immediatamente tutte le scellerate iniziative che la stanno distruggendo ormai da anni, giorno dopo giorno! Alludo ai tagli indiscriminati, agli accorpamenti assurdi, alla moltiplicazione degli alunni per classe, alle condizioni di estrema precarietà in cui viene costretta a vivere oggi ogni nostra istituzione scolastica.
Maurizio Tiriticco - 22-03-2012
Alcuni amici mi fanno osservare che nel mio ultimo "Ipotesi di riordino del sistema di istruzione", quando ipotizzo dopo il conseguimento dell'obbligo di istruzione un percorso di "istruzione letteraria", di fatto intenderei liquidare il liceo classico, proprio quel percorso di studi che, nel marasma degli impasticciati riordini degli ultimi decenni, bene o male sarebbe riuscito a conservare una sua identità e valenza culturale. E sostengono anche che non è proprio un caso che gli studenti migliori scelgono tale tipo di studi e che i migliori ingegneri hanno avuto una formazione classica. Constato che i luoghi comuni a proposito del liceo classico abbondano da anni e non voglio discuterli, anche se sono duri a morire e anche se si continua a pensare che solo il classico apra le menti, insegni a ragionare, offra una vera e solida cultura e via dicendo.
Maurizio Tiriticco - 13-03-2012
non voglio dire affatto che il declino del liceo mi faccia piacere tout court! Io sono per gli studi classici, ma sono per un loro assoluto ridimensionamento, per una loro diversa connotazione e collocazione. Finora lo studente che si iscrive al liceo, di fatto "viene iscritto", indipendentemente da una sua precisa volontà. Pesano la tradizione e il costume che vogliono che il figlio dell'operatore intellettuale - chiamiamolo così - o del borghese più o meno illuminato o arricchito che sia, vada dritto agli studi liceali indipendentemente da una sua precisa vocazione. Anche perché si dice che gli studi liceali "aprono le menti", "formano" o altre amenità di questo tipo. Non è così: gli studi tecnici non sono affatto meno severi e meno formativi di quelli liceali, anche perché l'avanzare delle ricerche ha conferito a una formazione tecnica input qualitativi per nulla inferiori rispetto a quelli della migliore tradizione classica. La svolta che si sta profilando in materia di scelte post-scuola media da un lato rafforzerà lo spessore degli studi tecnici e contribuirà ad una seria modifica dei curricoli liceali.
Maurizio Tiriticco - 29-02-2012
Al di là di un discutibile Vales e di un ritorno a concorsi con migliaia di insegnanti che premono per entrare nei ruoli, come si diceva un tempo, pare che non ci sia altro! E proprio quando la Fondazione Agnelli ci dice una cosa che già sappiamo da anni, cioè che la nostra istruzione obbligatoria ha un anello debole, la scuola media! E, se una catena ha un anello debole, rischia di spezzarsi, se non si corre ai ripari! Sono anni che parliamo di un curricolo di istruzione obbligatorio verticale, continuo e progressivo - quanti aggettivi! - della durata di dieci anni, ma...
Maurizio Tiriticco - 11-02-2012
Sono in molti a chiedermi cosa penso di Vales! Penso semplicemente che non puoi valutare lo stato di salute di un infermo di cui già sai di quali medicine necessita! Andiamo a valutare come e perché uno zoppo non potrà mai gareggiare per i cento metri? E gli diciamo anche che è bravo perché riesce a fare qualche passo? Illuderlo che tutto va ben, madama la marchesa? E perpetuare così il suo cattivo stato di salute? Per me è un perdere tempo e soldi! E poi tre anniii! Un'infinitààà!!! Tre anni di carte su carte, di menar il can per l'aia! Mentre il malato magari continua a peggiorare! Possibile che non si abbia il coraggio di porre mano a ciò di cui il nostro sistema di istruzione ha veramente bisogno?
Maurizio Tiriticco - 21-12-2011
...e aggiungerei lungimiranza: a mio vedere, sono state le parole chiave, ovviamente molto implicite, della breve allocuzione del ministro Profumo per gli auguri di Natale oggi al Miur. Un "uomo di scuola", come si suol dire, che è convinto che l'istruzione è un valore, una forma di cultura che, contrariamente a quanto pensava un precedente ministro, si mangia... e come! Però un primo interrogativo l'avrei posto al ministro, se il turbinio delle felicitazioni e degli auguri me l'avesse permesso! Non ho capito come e perché, su questo slancio per un rinnovamento della scuola e dei suoi insegnanti, il ministro abbia potuto proporre giorni fa un nuovo concorso a cattedre!
Maurizio Tiriticco - 17-12-2011
Occorre dare atto al Ministro Profumo di avere cominciato ... ad "aprire la borsa"! Era il mio auspicio nella lettera aperta dello scorso 19 novembre! Infatti, è di questi giorni la sottoscrizione del Patto d'azione e coesione con cui verranno investiti nelle scuole del Sud 1,3 miliardi di fondi europei. Si tratta di una iniziativa che segna una svolta riguardo alla politica dei tagli! Ma ora la buona volontà del ministro si deve misurare su un'altra questione, quella di cui alla citata lettera aperta: le prove Invalsi. Che fare?
Maurizio Tiriticco - 23-11-2011
Lettera aperta al ministro Francesco Profumo

Gentile Ministro dell'Istruzione, dell'Università e della Ricerca,
parlare di valutazione di sistema oggi non è affatto una cosa facile, non solo perché alcuni luoghi comuni in negativo agitati da alcune parti ne snaturano le finalità, ma anche perché il concetto stesso si è venuto maturando con difficoltà nel corso degli ultimi decenni e, a mio giudizio, non è ancora giunto a un suo definitivo ubi consistam.
Maurizio Tiriticco - 05-09-2011
Gli errori nel test predisposto dagli esperti del Miur per il concorso DS non mi hanno assolutamente sorpreso! Era assolutamente nel conto, e ne evidenzio le ragioni. In primo luogo va sottolineato il numero eccessivo di item da produrre, anche se da parte di un congruo numero di esperti disciplinari, rispetto ai tempi; in secondo luogo l'assenza di un pretest, sempre necessario in quanto anche lo specialista più agguerrito in materia di test può sempre cadere in errore; in terzo luogo - ed è la carenza più pesante - la palese sine cura per quanto riguarda la confezione dei singoli item: di fatto, sotto il profilo della fattura docimologica, gli item non solo sono molto disomogenei, ma molti di essi sembrano tirati via... alla carlona ed è difficile riconoscervi la dignità di una prova.
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